Wild Cooking | Giorgio Grai, Pensieri e riflessioni di natura
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Giorgio Grai, Pensieri e riflessioni di natura

Non si può guardare al futuro della viticoltura e dell’enologia senza gettare uno sguardo al passato. I temi ambientali, infatti,
non sono una novità dell’oggi ma sfide che l’uomo si è sempre trovato ad affrontare. Guardando a quello che succede all’ambiente e alle comunità umane, non possiamo però che constatare che viviamo una condizione particolarmente negativa che ci pone nella situazione di partire, per porvi rimedio, non da zero, ma da 100 sotto zero. Avremmo, insomma, da lavorare all’infinito per ripristinare uno stato di natura normale. Il che non è nemmeno detto che accada. Nulla nel mondo, infatti è separato dal resto. Non esistono compartimenti stagni. Ogni azione in un luogo può provocare una reazione in un altro. Basti pensare a quello che succede in Cina dove l’inquina- mento rende l’aria irrespirabile. Pensiamo davvero di potere far finta di niente quando centinaia di milioni di persone, se non miliardi inquinano ogni centimetro di terra e di aria? Proprio per questo, quando mi parlano di coltivazioni biologiche, biodinamiche, pulite e meno, mi viene da sorridere pensando a quello che succede a poche centinaia o migliaia di chilometri di distanza da noi. Distanze irrisorie per la natura, per le correnti aeree, e quelle marine.

Ai problemi dell’inquinamento si lega poi il problema dei cambiamenti climatici, che si badi, ci sono sempre stati. Cicli caldo/freddo sono sempre esistiti e abbiamo sempre avuto degli sbalzi di temperatura, basti pensare a quanto è avvenuto dal sedicesimo al diciottesimo secolo. Certo ora tutto appare centri- fugato e accelerato, per cui ne parliamo di più e ci preoccupiamo per l’innalzamento di 1 o 2 gradi di media. Ma se in Israele sono riusciti a mettere a coltura il deserto probabilmente alcune soluzioni ci sono. Basterebbe, ad esempio, non buttare via metà dell’acqua a causa di acquedotti che perdono e disperdono preziose risorse e che noi trascuriamo in modo sconsiderato.

Grandi sono le sfide su cui non si può fare finta di nulla agendo con disattenzione. La responsabilità umana è spaventosa, a partire dall’inquinamento atmosferico, avvelenamento dei terreni, impaccamento del terreno, assenza di flora microbica, dove una viticoltura in cui la chimica impera non è in grado di rispondere se non con dei palliativi. Siamo arrivati all’assurdità di mettere le musiche in vigneto quando il mormorio del bosco ha sempre fatto da accompagnamento alle attività umane ed era la natura a provvedere. Si capisce che è tutto il contrario di quello che la natura ci potrebbe offrire. Sporchiamo per lavare. Io sono dell’avviso che non dovremmo lordare per pulire.

La giusta misura e il rispetto delle leggi di natura, in- somma sono il segreto non solo per realizzare bei vini, ma anche vini buoni in armonia con l’essenza umana.